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26 marzo 2025

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Chiostro di Voltorre


Dal 7 al 13  aprile 2025 al Chiostro di Voltorre, Gavirate 

Figure umane, ritratti, mani tese, coperte e cartoni, borse, sguardi assenti e indagatori, volti senza linguaggio:
 
il lavoro pittorico di Lorenzo Luini costruisce un panorama ordinato, mite e intelligente, senza ostentazione e senza falsa compassione.
Nelle esplosioni di colori l'artista restituisce scenari di destini invisibili, nascosti. I suoi dipinti, accompagnati da un florilegio, un itinerario, di testi di poeti dagli USA e dall'ltalia, illuminano il confine, il limite rivelando l'indicibile.
Immagini e poesie hanno un loro silenzio interno, una  solitudine.
Ombre diverse per una luce diversa.
In questo incontro di pittura e poesia si esibiscono e si producono
concerti di colori e di parole dove lo notte ha una suo luminosità, il cielo una sua densità e lo strada una sua vitalità.
Guardare e ascoltare è un porgere l'occhi e l'orecchie al silenzio devastante del rumore.
Il pittore e i poeti agendo i loro linguaggi li potenziano.
La pittura e la poesia sono animati da uno spirito che rende viva una condizione umana portata all'essenziale dove le parole si colorano e le immagini si vestono di parole sintetizzando momenti che si impongono svelando la condizione spesso silenziata degli homeless, dei barboni, dei clochard.
Immagini e poesie colpiscono per lo loro asperità, disegnano una geografia sociale e individuale, un terreno duro che lascia segni e ferite. Lo stridore che il tema produce genera nella collisione una intrusione, un turbamento: come lanciare una pietra sulla superficie dell'acqua.
Pittura e poesia qui hanno lo preoccupazione di mostrare le cose attraverso uno spessore di coscienza umana, come se obbedissero a una misteriosa legge di gravità.
I colori, i segni e le parole trasportano sempre oltre, in altre strade, altri cieli, ad altre terre, ad altre verità.

PS: la scelta dei poeti non si propone di essere ecumenica.
È un personale piccolo reticolo poetico informativo tendenzialmente in contrapposizione a costruzioni piramidali paraletterarie.
Sono poesie vagabonde nelle quali inciampare che non spiegano le immagini di Lorenzo Luini, ma nell'incontrarsi le rendono vive.
Un manipolo di poeti su percorsi sghembi, in strade ai margini che uniscono sponde lontane e oltrepassano muri.
Sandro Sardella