Le ultime raccomandazioni di Papa Francesco: le sue parole a Pasqua 2025 Ascoltale qui
Al Viandante la morte di Papa Francesco, ha lasciato il segno, sono giorni che si sussurra, si ricorda, un po' come quando muore uno di loro.
Per giorni ricordano le cose belle, e anche quelle brutte, poi arriva qualcuno che non lo ha conosciuto e allora loro raccontano di come aiutava, dei consigli che dava per stare per strada. Ma Papa Francesco lo conoscono tutti, e non importa di che paese siano, ma lo hanno apprezzato e lo piangono a modo loro.
Anche tra i volontari c'è il desiderio di raccontare, di ricordare, di confrontarsi con le emozioni e nasce un qualcosa di indescrivibile, che è talmente inusuale e irrepetibile.
Tra tutti un volontario ha voluto scrivere una riflessione, forse un pochino provocatoria, ma sincera che parte dal cuore, per spronarci tutti a non dimenticare tutto ciò che papa Francesco in questi anni ci ha trasmesso.
“Papa Francesco ci ha insegnato ad essere Cristiani Credibili.
Questo vuol dire essere responsabili della nostra fede che deve essere vissuta nel servizio donato ai nostri fratelli che soffrono. infatti, quando leggiamo: "amerai il prossimo tuo come te stesso", la nostra coscienza è tranquilla?
Il Vangelo ci chiede, come ci ricorda papa Francesco, di uscire per le strade, ci chiede di osare non l'impossibile, ma la solidarietà, il perdono, la pace, la giustizia. Lo abbiamo fatto?
Proviamo a chiederci perché restiamo affascinati da quelli che professano verità assolute senza dire nulla quando la malafede sale in cattedra? Perché accettiamo le tante frottole che ci raccontano per nascondere l'ignominia degli innocenti trafitti dall'incuria e dal disamore umani?
Se questo fa parte ancora del nostro mondo vuol dire che siamo rimasti fermi sull'uscio del nostro comodo rifugio. Se crediamo che la vita, come ci ricorda sempre Papa Francesco, abbia un senso e un fine che nascono dall'amore, allora non è sufficiente affermarlo, ma dobbiamo scendere in campo e giocare la nostra partita del cuore. perché solo in tal modo possiamo scoprire la meraviglia di un Dio che per amore parla agli uomini come ad amici per ammetterli alla comunione con sé.
Di fronte a questa verità, inimmaginabile per l'uomo, qualsivoglia progetto è un nulla se non contiene le parole della salvezza, quelle che sanno di vita eterna: "ama Dio e il tuo prossimo".
Proviamo, ora, a chiederci dov'è l'uomo?
Quell'uomo meraviglioso creato da Dio a sua immagine e somiglianza?
Quell'uomo che sa amare, perdonare, aiutare, soccorrere, confortare, condividere, che non uccide, non odia, non ruba, non distrugge, non accumula per sé, che si mantiene umile, rispettoso, buono e giusto, privo di malizia e di orgoglio?
Perché solo se quest'uomo trionfa non ci saranno più bambini che muoiono di fame, persone che muoiono di freddo, per guerre, per commercio di organi, per vizi di uomini peggiori delle bestie.
Questa società tanto assurda è stata costruita dall'uomo.
Invece di chiederci perché esiste tanta ingiusta sofferenza, illudendoci di fare una domanda che imbarazza Dio, mettiamoci di impegno a costruire un mondo che non escluda Dio, così come ci esorta Papa Francesco, ed allora finalmente esisterebbe un mondo che non si porrebbe più questa domanda.”
Varese 26 aprile 2025